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Oggi vi proponiamo un’intervista alla cara amica Ida Ferrara.

Ciao Ida, vuoi descrivere brevemente il tuo profilo professionale?

Ciao a tutti, sono Ida Ferrara, ginecologa, esperta in fertilità e sterilità con studi a Napoli, in altre sedi italiane e in Spagna. Ho conseguito il diploma in medicina funzionale presso la SIMF (ora AIMF-Health) e ho frequentato una scuola triennale di omeopatia unicista. Sono docente di medicina funzionale con l’Associazione Italiana di Medicina Funzionale (AIMF-Health) e ho una grande passione per l’impiego  delle terapie biofisiche di informazione mediante l’utilizzo di onde elettromagnetiche.

Ida, come possiamo definire la menopausa?

La menopausa fa parte della fisiologia della donna e si manifesta con una amenorrea da almeno 12 mesi, associata a un esaurimento della riserva ovarica. Esiste anche una menopausa precoce, con insorgenza anche prima dei 40 anni (di cui ci parlerà la dottoressa Claudia Elisabetta Bassanino, ndr) che si presenta in donne giovani o ragazze affette da patologie della riserva ovarica. I sintomi e i segni possono essere variegati: vampate di calore, aumento di peso, osteoporosi, eccetera.

Come si conferma la diagnosi di menopausa?

Ovviamente, devono essere assenti i cicli mestruali da almeno un anno. Inoltre, si rileva un calo importante degli estrogeni, in particolare dell’estradiolo, con aumento marcato degli ormoni FSH e LH, dette gonadotropine, che hanno la funzione di stimolare l’attività ormonale ovarica. In casi molto particolari, ad esempio in alcune forme di menopausa precoce, si può ricorrere alla biopsia ovarica.

Qual è la terapia convenzionale della menopausa?

Se non subentrano sintomi o problemi particolari, la menopausa non necessita di terapia convenzionale, necessaria invece se si tratta di menopausa precoce o accompagnata da sintomi o da condizioni patologiche significative. In questi casi, spesso si utilizzano gli estrogeni con la promessa di risolvere tutti i problemi. In realtà, l’impiego della terapia ormonale sostitutiva non è la risposta magica per tutte le situazioni e bisogna anche sottolineare alcuni possibili rischi cardiovascolari nelle donne predisposte. Inoltre, esistono delle alterazioni funzionali, come l’infiammazione cronica silente di basso grado, che non possono essere modulate dalla semplice terapia ormonale.

Può essere d’aiuto la medicina funzionale?

La medicina funzionale è una branca della medicina, basata su un metodo innovativo, intelligente e logico che vede il nostro organismo come un complesso di strutture e funzioni interconnesse, a rete. Con la medicina funzionale si abbandona il concetto del magic bullet (della pillola magica) rappresentata dalla terapia ormonale sostitutiva. La menopausa non è semplicemente un deficit ormonale ma una fase della vita che può comportare alterazioni di numerose funzioni, con differenti settori non in equilibrio. Ne consegue che l’approccio deve necessariamente essere multifunzionale e, soprattutto, personalizzato. La medicina funzionale riconosce, infatti, l’individuo come un essere unico, dal punto di vista chimico, biologico, fisiologico e psichico.

Qual è l’approccio funzionale al trattamento della menopausa?

La medicina funzionale quindi parte da una visione più generale dell’individuo, tenendo in considerazionie tutte le funzioni che possono essere alterate. Una visione riduttiva della menopausa, in medicina convenzionale, potrebbe riassumersi con questa logica: vampate di calore = deficit estrogenico = terapia con estrogeni. Invece, in medicina funzionale l’approccio è differente: menopausa, possibile infiammazione cronica silente di basso grado, verosimili alterazioni dell’asse dello stress con esaurimento dell’asse Ipotalamo -ipofisi-surrene con il coinvolgimento di un ormone meno discusso e riconosciuto come il cortisolo. Insomma, si dovrà pensare a modulare le funzioni alterate a più livelli. Fondamentale lo stile di vita, secondo un’impostazione funzionale. L’attività fisica deve essere adattata alle condizioni biologiche della donna in menopausa. Sono molto valide le passeggiate, pilates e yoga, che migliorano anche la risposta al cortisolo. Fra i vari consigli alimentari da sottolineare l’impiego di carboidrati a basso indice glicemico, evitando lo zucchero aggiunto e prediligendo alimenti integrali e le verdure. Quindi cibi integrali, biologici e freschi per detossificare e migliorare la risposta mitocondriale da cui dipende la formazione degli ormoni e la produzione di energia per il nostro organismo. Attenzione agli estrogeni tossici, elaborati dal grasso addominale quando presente in eccesso. Ricordiamoci che ogni ricetta va personalizzata.

La medicina funzionale si avvale di integratori per il supporto ai problemi della menopausa?

Se la donna non è in trattamento con terapia estrogenica sostitutiva si possono utilizzare fitoestrogeni o altri fitoterapici. Sono numerosi, fra cui: isoflavoni di soia, trifoglio rosso, cimicifuga, tè verde, eccetera. Per quanto riguarda gli isoflavoni della soia è molto importante la provenienza e il tipo di coltivazione, evitando prodotti OGM o sottoposti all’azione del glifosato, il terribile erbicida. Il trifoglio rosso invece non è soggetto a questi problemi.